Ormai è passato qualche anno. Eppure il ricordo resta vivissimo. Carrea e Milano. gli angeli di Coppi, erano lì, seduti davanti a me. In quella stanza c’erano anche Rino Negri, decano dei giornalisti di ciclismo e Candido Cannavò, direttore del giornale rosa. Tutti insieme per osservare l’anteprima privata dello sceneggiato tivù “Il grande Fausto”: interprete Sergio Castellitto, regia di Alberto Sironi, l’artefice del trionfo di Montalbano, musica di Franco Piersanti.
Le immagini di Coppi/Castellitto, le parole e le musiche scorrevano veloci sullo schermo: eppure in quella stanza il silenzio era totale, stupendo, quasi pauroso. Le immagini pedalavano ed io le osservavo riflesse negli occhi di Ettore Milano e Sandro Carrea. Nel velo di orgoglio, gioia, tristezza, dolore e malinconia di quegli occhi, ho scoperto il potere devastante dei valori semplici. La forza delle cose vere. E mi sono sentito un privilegiato.
Claudio Luigi Bagni
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