TRE BICI DA STRADA PER I PRIMI 3 DEL MONDIALE GRAVEL: QUALCOSA VA CAMBIATA
Tre professionisti (l’iridato, diciamo la verità, conosciuto a pochi) ai primi 3 posti del Mondiale Gravel con 3 bici da corsa. Passi per i professionisti (distanze vicine ai 200 km li avvantaggiano troppo anche sui ciclocrossisti puri), ma le 3 bici da strada sul podio Gravel proprio no, qualcosa va cambiata per trovare una dimensione gravel anche nell’agonismo.
Vi proponiamo la nostra ricetta: distanze non superiori ai 120 km, in modo che i professionisti, anche di secondo o terzo piano, non siano stra-avvantaggiati per la consuetudine ai 200 km; percorsi con strappi duri su ghiaia e discese sterrate tecnicamente impegnative, gravel road pianeggianti inghiaiate “dure”, anch’esse molto tecniche. Gravel road, sterrati, non strade bianche, per non dire autostrade bianche da 40 all’ora. Comunque percorsi “mangia e bevi”, con un giusto mix sterrato-asfalto, e pianura lo stretto indispensabile.
Voi che ne pensate?
In fondo è la ricetta che cerchiamo noi per la Monsterrato, ma dobbiamo ancora perfezionarla.
PS – Ci sarebbe un’altra soluzione, anche se al momento sembra un po’ drastica: vietare nelle gare gravel le bici da strada
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